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2001: Freni a disco in ceramica
2001: Freni a disco in ceramica
Nel 2000 la Porsche presentò la 911 Turbo della serie 996. Su richiesta venne dotata di freni a disco in ceramica, mentre la 911 GT2 li aveva già di serie. Il nuovo freno chiamato Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB) era un significativo progresso tecnologico e definì nuovi standard. In particolare per criteri decisivi quali comportamento in sollecitazione, stabilità al fading, peso e durata. La Porsche era il primo costruttore automobilistico del mondo a sviluppare un freno a disco in ceramica con canale di raffreddamento dell'evolvente, per un efficiente raffreddamento interno. I freni a disco in ceramica erano forati, come quelli in metallo. Ma pesavano oltre il 50 percento in meno. In questo modo, da un lato il peso della vettura era sceso di 20 kg, cosa che consentiva di risparmiare carburante; dall'altro si riducevano anche le masse non sospese, migliorando ulteriormente il comportamento degli ammortizzatori. I freni a disco in ceramica offrono inoltre altri vantaggi: il loro valore di attrito è sempre costante, e una frenata di emergenza con PCCB necessita di una minore forza sul pedale e non ha bisogno di altri ausili tecnici, che contribuiscano a creare la forza frenante massima in frazioni di secondo. Il PCCB fornisce un rallentamento massimo immediatamente e senza troppa pressione sul pedale del freno. Il loro comportamento sul bagnato è eccellente, dal momento che le pastiglie, anch'esse di nuova concezione, assorbono meno acqua delle pastiglie tradizionali. Elevate sollecitazioni, spesso frequenti in uno stile di guida sportivo, vengono sopportate senza lamentele dal freno a disco in ceramica.

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